Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Perissinotto Alessandro
Titolo: Treno 8017
Editore: Sellerio 2003
Ambientato a Torino nell'immediato dopoguerra questo libro ci trasporta subito in un'atmosfera nuova per la nostra narrativa, l'anno 1946, con la guerra che anche se terminata ha i suoi strascichi di vendette private che spesso si nascondono dietro il termine epurazione: il protagonista della storia, l'ex ferroviere Adelmo Baudino, ha dovuto lasciare il suo lavoro di ispettore alle Ferrovie dello Stato perchè accusato di essere stato fascista, quando invece l'unico suo atto di eroismo è stato unirsi ai partigiani. La storia è in realtà un giallo con Baudino che si improvvisa detective e che, inseguendo quelle che sembrano solo supposizioni ed impressioni, si troverà invece a rivelare piani criminali celati dietro un presunto tentativo di mettere ordine in un'Italia meridionale devastata da tutto ciò che la guerra ha portato con sè. Ecco allora che il il disastro del treno 8017 che fermo in una galleria aveva causato centinaia di morti non era solo la conseguenza di un incidente, ma piuttosto di piani criminali di vendette trasversali che dopo venti anni di dittatura si rivelano con la violenza di che ha subito terribili repressioni.
Colta, piena di riferimenti la scrittura, che comunque non rinuncia fino alla fine alla suspence, come nella miglire tradizione del giallo.

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